Le mura greche e le sue porte:
Le mura si snodano lungo via Foria, piazza Cavour, rampe Maria Longo, larghetto Sant'Aniello a Caponapoli, piazzetta Sant'Andrea delle Dame, via Costantinopoli, piazza Bellini, piazza San Domenico Maggiore, entrambi i lati di via Mezzocannone, Università, rampe di San Marcellino, via Arte della Lana e Archivio di Stato, piazza Nicola Amore, lato settentrionale di Corso Umberto, piazza Calenda, via Pietro Colletta, Castel Capuano, vico Santa Sofia, via Foria.
Le porte greche erano Porta Carbonara o Santa Sofia. Porta Puteolana che sorgeva presso la chiesa della Croce di Lucca.
Porta Campana accanto al Castel Capuano, poi detta porta Capuana e ricostruita nel posto dove tuttora sorge.
Porta San Gennaro, è la più antica porta della città di Napoli, menzionata già in documenti risalenti all'anno 928, quando era dilagata la paura dei Saraceni che avevano già distrutto la città di Taranto. A meridione al centro di via Mezzocannone sorgeva porta Ventosa o Licinia, di cui il primo nome deriverebbe dal fatto che era esposta ai venti di scirocco.
La Porta del Carmine (detta anticamente Portanova poi detta anche porta del Mercato) era un'antica porta della città di Napoli, edificata nel 1484 e demolita nel 1862 (altre fonti parlano del 1864).
Porta Medina era un'antica porta della città di Napoli, Nel 1597 fu praticata abusivamente (analogamente a quanto avvenne per Port'Alba) un'apertura (in napoletano pertuso) nella murazione durante il vice-regno del conte di Olivares Enrique de Guzmán in modo tale da agevolare il passaggio di coloro che provenivano dalla zona collinare, i quali per entrare in città dovevano giungere fino alla porta dello Spirito Santo.
La Porta Nolana a Napoli è un'antica porta situata in piazza Nolana ed è inglobata tra due torri di piperno dette Torre della Fede (o Cara Fè) a sud e Torre della Speranza a nord.
Port'Alba prende il nome da Don Antonio Álvarez de Toledo, duca d'Alba e discendente di Don Pedro de Toledo, viceré spagnolo che la fece erigere nel 1625. La porta fu aperta nelle antiche mura angioina, in sostituzione di un torrione e per agevolare il passaggio della popolazione che aveva praticato per comodità di passaggio da una zona all'altra della città, un'apertura posticcia nel muro.
Ci sono state tantissime altre porte minori lungo Le mura Ducali, Mura Bizantine, Normanne, Angioine, Aragonesi e le mura Vicereali, di cui si sono trovate tracce lungo la perimetria della città vecchia, ma ancora oggi queste elencate sono i simboli di una città con tanta storia alle spalle.
Le mura napoletane, com'è riportato in molte fonti storiche, furono famose per la loro potenza anche in epoche precedenti (per esempio in epoca romana le mura di Napoli non cedettero in alcun modo al console Filone). Dunque il loro ottimo assetto geografico e tecnico, acquisito in epoca greca (e ulteriormente accentuato in epoca romana), fece sì che le mura, in epoca bizantina, avessero bisogno di pochissime modifiche.
Le Mura Romane:
La muratura a secco di tufo costruita dai Greci, venne modificata in epoca romana; caratterizzata da una maggior resistenza, era costituita da piperno, a cortina con parametro esterno in pietra lavica e a cortina interna in tufo. Le mura acquisirono, inoltre, andamenti pressoché irregolari, in alcuni tratti raggiungevano diversi metri di altezza, ciò anche a causa dei dislivelli del terreno. Il loro perimetro attraversava l'attuale via Foria a Nord, via Pietro Colletta a Est, Corso Umberto I a Sud e via San Sebastiano e via Costantinopoli a Ovest.Le mura Bizantine:
Nel VI secolo d. C., mentre imperversava la lotta tra i greco-bizantini e i goti, solo due città erano difese da ottime mura, Napoli e Cuma. Napoli, assediata nel 536 da Belisario, cedette solo con l'inganno; mentre nel 542 venne violata da Totila per fame. Tuttavia né nel primo né nel secondo caso le mura furono militarmente espugnate.Le mura napoletane, com'è riportato in molte fonti storiche, furono famose per la loro potenza anche in epoche precedenti (per esempio in epoca romana le mura di Napoli non cedettero in alcun modo al console Filone). Dunque il loro ottimo assetto geografico e tecnico, acquisito in epoca greca (e ulteriormente accentuato in epoca romana), fece sì che le mura, in epoca bizantina, avessero bisogno di pochissime modifiche.
Le mura normanne:
Le mura normanne subiscono una manutenzione notevole, soprattutto per quanto riguarda la parte tecnica; il tutto fu a carico della corona. Il rafforzamento delle mura risulterà molto utile durante le minacce dell'Imperatore Enrico IV, che, alleato coi baroni della Terra del lavoro, cercò di espugnare Napoli; la città non cedette proprio grazie al recente consolidamento del sistema difensivo.La Napoli normanna, che durò circa un cinquantennio, ha lasciato poche testimonianze di sé, soprattutto per quanto riguarda i resti delle mura.
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