Il cimitero di Santa Maria del Popolo (ma comunemente noto come cimitero delle 366 Fosse o cimitero dei Tredici) è un antico cimitero di Napoli, oggi dismesso.
Il cimitero fu commissionato nel 1762 da Ferdinando IV di Borbone. Sorge ai piedi della collina di Poggioreale, un tempo chiamata monte di Leutrecco o, popolarmente, Lo Trecco (che sarà ancora più deformato in "Trivice", la cui scorretta italianizzazione è "Tredici"). L'origine del termine "Leutrecco" proviene a sua volta dalla deformazione del nome di Odetto de Foix (visconte di Lautrec).
Un terrazzamento naturale collocato a mezza costa sulla collina di Poggioreale affacciantesi sulla paludosa e in-urbanizzata periferia orientale della città partenopea: è questo il sito scelto da Ferdinando Fuga per impiantare, nel 1762, il Cimitero delle 366 fosse. Primo complesso funebre edificato per accogliere le salme della classe meno abbiente della capitale del Regno delle Due Sicilie. "Macchina architettonica" di matrice razionalista concepita per ospitare la morte, complementare quindi al vicino e mastodontico Albergo dei Poveri ideato, nel 1751 dall'architetto fiorentino su richiesta di Carlo di Borbone, per accogliere la vita del popolo indigente.
Per comprendere le motivazioni che spinsero alla creazione del Cimitero delle 366 Fosse, è opportuno inquadrare il periodo Storico, a quel tempo il regno di Napoli dovette fare i conti con una forte carestia perdurata da Anni, che provocò la penuria di Alimenti oltre che alla loro scarsa qualità, ciò mise in ginocchio il precario sistema Sanitario Borbonico. Il numero di Salme aumentava di giorno in giorno e le Cave di Tufo come il famoso Cimitero delle Fontanelle non riuscivano più a contenere i numerosi Corpi. Ovviamente anche gli Ospedali risultavano eccessivamente affollati, oltre che avere un elevato numero di Salme da “smaltire”, come nel caso dell’ Ospedale Real Santa Casa degli Incurabili, il quale pensò di costruire un Cimitero a proprio uso, visto che il grosso numero di salme non poteva più essere contenuto nella Fossa Comune disposta al di sotto dell’edificio stesso, la cosiddetta PISCINA. Il progetto fu subito approvato da Ferdinando IV di Borbone, il quale collaborò economicamente alla realizzazione con 4500 ducati, per la progettazione di tale Opera, fu incaricato l’Architetto Ferdinando Fuga. Il 31 dicembre del 1736 venne finalmente aperto il Cimitero di Santa Maria del Popolo, detto anche “Cimitero delle 366 Fosse”, il miglior paradigma di quelle che potremmo definire Macchine Funebri, un’opera rivoluzionaria d’ingegneria, a metà tra struttura Sanitaria e centro di Smaltimento, un opera di razionalizzazione della Sepoltura unica nel suo genere.
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