domenica 24 aprile 2016

Il 24 e lunedì 25 aprile 2016, Gratis nei luoghi più belli di Napoli

Nelle mattinate di domenica 24 e lunedì 25 aprile ci sarà a Napoli l’apertura di luoghi bellissimi da vistare gratuitamente. Infatti nel lungo weekend della “liberazione” sarà possibile visitare gratuitamente Castel Nuovo, conosciuto da tutti come Maschio Angioino, il bellissimo castello cittadino di Piazza Municipio.

Domenica 24 saranno aperte e visitabili 16 chiese monumentali di Napoli, non quando si svolgono le funzioni religiose. Capolavori dell’arte napoletana.
Invece Il 25 aprile sarà aperta la sola Chiesa di San Giovanni a Carbonara.

Maschio Angioino


Il bellissimo castello cittadino di Piazza Municipio, domenica 24 e lunedì 25 aprile 2016, dalle ore 9,00 alle 14,00, con ultimo ingresso ore 13,30, sarà aperto in via straordinaria e gratuita.

Di Castel Nuovo, conosciuto da tutti come Maschio Angioino, sarà visitabile il Cortile, la Sala dei Baroni, Sala dell’Armeria (percorso archeologico) e la Sala della Loggia con affaccio sugli arsenali, di Castel Nuovo.
Non si potrà però visitate il Museo Civico che è chiuso e che è stato da poco rinnovato con nuove collezioni. Il Museo Civico è aperto infatti dal lunedì al sabato, dalle ore 8,30 alle 19,00, ingresso: 6,00 euro..

martedì 19 aprile 2016

I "Fantasmi" di Napoli.

Storie di fantasia, credenze popolari, legende, liberi di pensare e di crederci o no. Storie tratte dal web e dal racconto di chi dice di aver avuto questo tipo di esperienza.


Il fantasma della Basilica dell’Incoronata del Buoncosiglio

In questo periodo, durante la primavera, il fantasma di una giovane donna con il suo lungo abito da sposa, appare seduta sui gradini di questa basilica di Napoli.
Gli stessi gradini che avrebbe dovuto percorrere nel giorno del suo matrimonio, ma per lei quel giorno non venne mai, si ammalò di tisi e la malattia se la portò via.
Forse per invidia, o magari solo per tristezza, il fantasma della ragazza si mostra solo alle donne nubili.

Il palazzo dell’impiccato

In un condominio nei pressi del Corso Garibaldi, gli inquilini sono spesso terrorizzati da un’inquietante apparizione, il fantasma di un impiccato. La sua testa appare in cima alle scale, di sera, mentre uno degli inquilini sta salendo. Oppure la si vede penzolare da una delle finestre.
L'edificio in questione si trova lungo corso Garibaldi, nei pressi di Porta Nolana. Si racconta sia sfitto da anni e questo a causa delle apparizioni, senza soluzione di continuità, di uno spettro. Il fantasma di un uomo impiccato del quale apparirebbe soltanto la testa.
Secondo la leggenda, lo spirito apparirebbe in cima alle scale condominiali, di sera, terrorizzando gli inquilini che stanno salendo. L'apparizione, secondo il racconto, sarebbe il fantasma di un soldato spagnolo. L'edificio era una caserma al tempo della loro dominazione (1503-1707): si narra l'uomo fosse vittima di una delle numerose rivolte popolari succedutesi in quegli anni.


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Il fantasma di piazza Bovio

Una donna che corre, impaurita. Uno spettro che fugge disperato per le strade che confluiscono verso piazza Bovio a Napoli. Corre a testa bassa, con i capelli che le coprono il volto. Nessuno è mai riuscito e vederlo in faccia, nelle sere in cui appare la sua figura disperata.
Si pensa che sia il fantasma di una povera donna del Seicento. Brutalmente violentata da mercenari saraceni, secoli fa.

I fantasmi del Palazzo reale

Luci danzati. Risate sommesse e vociare confuso. Suono di strumenti musicali. Maria Carolina di Borbone, la posta di Ferdinando II di Napoli, era solita dare sontuosi banchetti nelle sale del Palazzo reale di Napoli. Sale che riecheggiavano delle voci dei presenti.
Voci e suoni che non hanno lasciato quella sala: ancora oggi il Palazzo reale di Napoli è attraversato da luci danzanti e dai sussurri eccitati di quelle persone.

I fantasmi di Palazzo fuga

Bagliori alle finestre, presenze che si aggirano nelle sue stanze, ombre dietro che finestre che si mostrano quasi timidamente, per poi sparire repentinamente, lamenti flebili che si perdono della notte ma non si sa da dove arrivino.
Palazzo fuga è un antico palazzo della città di Napoli. Ospitava poveri, derelitti e senza tetto, in cerca di un rifugio e, talvolta, di un pasto caldo. Molte di queste persone ci hanno pesto la vita, corrose dalla fame, dagli stenti o dalle malattie.
Sono in molti ad aver visto e sentito delle presenze, in questo luogo.

Il soldato di via Nuova marina

Il fantasma di un soldato americano, trucidato durante la seconda guerra mondiale. Il suo fantasma si mostra talvolta, intento a osservare il mare. Con ancora addosso la sua divisa e il suo berretto militare.


Il fantasma di Piazza San Domenico: la storia di Maria d'Avalos.

fantasma di piazza San Domenico Maggiore, una donna condannata al dolore eterno che la leggenda vuole, si aggiri nella zona, tra l'obelisco ed il portale di Palazzo Sansevero, vagando nelle notti di luna piena alla ricerca del suo amore perduto.
La leggenda del fantasma è radicata in un'altra vicenda, ovvero l'uccisione di Maria d'Avalos e del suo amante, il duca d'Andria Fabrizio Carafa, da parte del marito della donna, il principe Carlo Gesualdo da Venosa. Un delitto passionale datato 18 ottobre 1590, ovvero quando Carafa, insospettito dalle dicerie su sua moglie, ritornò senza preavviso a Palazzo Sansevero ed in anticipo da una battuta di caccia.


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Il ponte della Sanità

Capita durante le notte piovose, urla, lamenti, pianti dirotti, singhiozzi sommessi, udibili da chi passa vicino al ponte della Sanità, nella zona di Capodimonte.
I lamenti e i pianti di tutte le persone che si sono suicidate, lanciandosi da quel ponte.

Il fantasma di Agrippina

Uno spettro pallido ed evanescente. Appare nei pressi della tomba dove è stata sepolta, a Bacoli. Nelle notti di luna piena, la donna pettina i suoi lunghi capelli, usando le onde del mare come specchio. È possibile solo osservarla da lontano. Scompare appena qualcuno si avvicina. E lascia dietro di sé solo una scia di delicato profumo.

I fantasmi di San Giovanni a Teduccio

Una donna vestita interamente di nero. Alle 20:30 precise, ogni notte, appare per strada. Butta a terra uno zoccolo, con violenza e quello zoccolo fa un rumore assordante. Prima di scomparire insieme alla donna. Un destriero nero e mastodontico, cavalcato da una giovane e snella cavallerizza di cui però non si riesce a scorgere il volto, vagano talvolta di sera per le strade più buie e tortuose, visibile solo per un fuggevole attimo.
Un fantasma totalmente bianco, pallido come la nebbia. Fa un solo gesto, annuisce con la testa e poi si dissolve, proprio come la nebbia di cui sembra fatto.

sabato 2 aprile 2016

Le Mura e le porte di Napoli.


Le mura di Napoli furono un circuito difensivo fondamentale per Napoli e per i suoi abitanti, le mura, oggi visibili in pochi resti, abbracciavano un perimetro pari alla grandezza del centro antico e spesso si può immaginare il percorso seguendo le cortine delle abitazioni.

Le mura greche e le sue porte:

Le mura si snodano lungo via Foria, piazza Cavour, rampe Maria Longo, larghetto Sant'Aniello a Caponapoli, piazzetta Sant'Andrea delle Dame, via Costantinopoli, piazza Bellini, piazza San Domenico Maggiore, entrambi i lati di via Mezzocannone, Università, rampe di San Marcellino, via Arte della Lana e Archivio di Stato, piazza Nicola Amore, lato settentrionale di Corso Umberto, piazza Calenda, via Pietro Colletta, Castel Capuano, vico Santa Sofia, via Foria.

Le porte greche erano Porta Carbonara o Santa Sofia. Porta Puteolana che sorgeva presso la chiesa della Croce di Lucca.
Porta Campana accanto al Castel Capuano, poi detta porta Capuana e ricostruita nel posto dove tuttora sorge.
Porta San Gennaro, è la più antica porta della città di Napoli, menzionata già in documenti risalenti all'anno 928, quando era dilagata la paura dei Saraceni che avevano già distrutto la città di Taranto. A meridione al centro di via Mezzocannone sorgeva porta Ventosa o Licinia, di cui il primo nome deriverebbe dal fatto che era esposta ai venti di scirocco. 
La Porta del Carmine (detta anticamente Portanova poi detta anche porta del Mercato) era un'antica porta della città di Napoli, edificata nel 1484 e demolita nel 1862 (altre fonti parlano del 1864).
Porta Medina era un'antica porta della città di Napoli, Nel 1597 fu praticata abusivamente (analogamente a quanto avvenne per Port'Alba) un'apertura (in napoletano pertuso) nella murazione durante il vice-regno del conte di Olivares Enrique de Guzmán in modo tale da agevolare il passaggio di coloro che provenivano dalla zona collinare, i quali per entrare in città dovevano giungere fino alla porta dello Spirito Santo. 
La Porta Nolana a Napoli è un'antica porta situata in piazza Nolana ed è inglobata tra due torri di piperno dette Torre della Fede (o Cara Fè) a sud e Torre della Speranza a nord.
Port'Alba prende il nome da Don Antonio Álvarez de Toledo, duca d'Alba e discendente di Don Pedro de Toledo, viceré spagnolo che la fece erigere nel 1625. La porta fu aperta nelle antiche mura angioina, in sostituzione di un torrione e per agevolare il passaggio della popolazione che aveva praticato per comodità di passaggio da una zona all'altra della città, un'apertura posticcia nel muro.

Ci sono state tantissime altre porte minori lungo Le mura Ducali, Mura Bizantine, Normanne, Angioine, Aragonesi e le mura Vicereali, di cui si sono trovate tracce lungo la perimetria della città vecchia, ma ancora oggi queste elencate sono i simboli di una città con tanta storia alle spalle.




Le Mura Romane:

La muratura a secco di tufo costruita dai Greci, venne modificata in epoca romana; caratterizzata da una maggior resistenza, era costituita da piperno, a cortina con parametro esterno in pietra lavica e a cortina interna in tufo. Le mura acquisirono, inoltre, andamenti pressoché irregolari, in alcuni tratti raggiungevano diversi metri di altezza, ciò anche a causa dei dislivelli del terreno. Il loro perimetro attraversava l'attuale via Foria a Nord, via Pietro Colletta a Est, Corso Umberto I a Sud e via San Sebastiano e via Costantinopoli a Ovest.

Le mura Bizantine:

Nel VI secolo d. C., mentre imperversava la lotta tra i greco-bizantini e i goti, solo due città erano difese da ottime mura, Napoli e Cuma. Napoli, assediata nel 536 da Belisario, cedette solo con l'inganno; mentre nel 542 venne violata da Totila per fame. Tuttavia né nel primo né nel secondo caso le mura furono militarmente espugnate.
Le mura napoletane, com'è riportato in molte fonti storiche, furono famose per la loro potenza anche in epoche precedenti (per esempio in epoca romana le mura di Napoli non cedettero in alcun modo al console Filone). Dunque il loro ottimo assetto geografico e tecnico, acquisito in epoca greca (e ulteriormente accentuato in epoca romana), fece sì che le mura, in epoca bizantina, avessero bisogno di pochissime modifiche.

Le mura normanne:

Le mura normanne subiscono una manutenzione notevole, soprattutto per quanto riguarda la parte tecnica; il tutto fu a carico della corona. Il rafforzamento delle mura risulterà molto utile durante le minacce dell'Imperatore Enrico IV, che, alleato coi baroni della Terra del lavoro, cercò di espugnare Napoli; la città non cedette proprio grazie al recente consolidamento del sistema difensivo.
La Napoli normanna, che durò circa un cinquantennio, ha lasciato poche testimonianze di sé, soprattutto per quanto riguarda i resti delle mura.

Omaggio a Massimo Troisi. (19/02/1953 - 04/06/1994)

I eri ricorreva la scomparsa premature del grande Massimo Troisi, (San Giorgio a Cremano, 19 febbraio 1953 – Roma, 4 giugno 1994). Principal...