lunedì 25 novembre 2013
Marechiaro
Non mi stancherò mai di pubblicare i fantastici luoghi e le bellezze naturali della mia città, come Marechiaro, incanto sulla costa del golfo di Napoli.
È stato negli anni sessanta uno dei simboli della dolce vita in Italia, diventando famoso per le sue frequentazioni hollywoodiane e per i suoi ristoranti tipici che affacciano sullo splendido panorama del golfo. Da Marechiaro inoltre si può ammirare la vista panoramica dell’intera città di Napoli, del Vesuvio, fino ad arrivare alla Penisola Sorrentina e all'isola di Capri che compare esattamente di fronte alla tipica spiaggetta del borgo.
Il particolare che più che ha contribuito alla mitizzazione di questo borghetto è la cosiddetta Fenestella (in italiano finestrella). La leggenda narra che il poeta e scrittore napoletano Salvatore di Giacomo, vedendo una piccola finestra sul cui davanzale c’era un garofano, ebbe l’ispirazione per quella che è una delle più celebri canzoni napoletane: A Marechiaro. Tutt'oggi la finestra esiste e c’è sempre un garofano fresco sul davanzale, oltre ad una lapide celebrativa in marmo bianco con sopra inciso lo spartito della canzone e il nome del suo autore (morto nell'aprile del 1934).
A livella - di Antonio de Curtis in arte Totò.
Sono Una Scimmia: A livella - di Antonio de Curtis in arte Totò.
In occasione della ricorrenza del 2 Novembre, giorno della commemorazione dei defunti, voglio pubblicare questa splendida poesia di Antonio De Curtis, il mitico Totò. In queste righe Totò esprime tutta la verità e tutto il senso della morte, paragonandola ad una livella. Su sonounascimmia.
domenica 24 novembre 2013
Natale a San Gregorio Armeno.
Manca un mese per Natale, chi non è mai stato a Napoli in questi giorni, non ha mai visto cosa significa "addobbo natalizio" in San Gregorio Armeno, San Biagio dei Librai e limitrofi.
Una sfilata di bancarelle, piene di oggetti di ogni manifattura, pastori, addobbi, lucine colorate e stelle filanti. Musica e atmosfera natalizia accompagnano questa bellissima passeggiata tra i vicoli di Napoli.
I Fratelli Caponi...che siamo noi.
La Mitica “Lettera”dei Fratelli Caponi.
Chi non ha visto il Film “Totò, Peppino e la Malafemmina”? La mitica scena della stesura della lettera, è un cult del cinema commedia italiano.
“Signorina (intestazione autonoma)
veniamo noi con questa mia a dirvi, adirvi una parola, che scusate se sono poche ma 700 mila lire ;a noi ci fanno specie che quest’anno, una parola, c’e’ stata una grande moria delle vacche come voi ben sapete . : questa moneta servono a che voi vi consolate dei dispiacere che avreta perche’ dovete lasciare nostro nipote che gli zii che siamo noi medesimi di persona vi mandano questo perche’ il giovanotto e’ uno studente che studia che si deve prendere una laura che deve tenere la testa al solito posto cioe’ sul collo . ; . ;
salutandovi indistintamente
i fratelli Caponi(che siamo noi)”
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